“Milan to Birmingham Expedition” in sella alla Sterling Autocycle

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Il motore è ancora il caldo, i ricordi vivi e il sapore di avventura invade l’ambiente. Alla Black Douglas c’è fermento, il team protagonista della “Milan to Birmingham Expedition” è da poco rientrato. Tre giorni on the road, 1.400 km percorsi rigorosamente in sella, per consegnare la Sterling Autocycle al primo dealer in Inghilterra, Monday Mo. Co.
Nonostante le temperature invernali e il clima proibitivo della fine di ottobre, il fondatore della The Black Douglas Motorcycle Co. ha deciso 1111di non spedire la Sterling “UK 001” ma di guidarla personalmente fino a destinazione. L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio, dare un messaggio tangibile e concreto. La Sterling Autocycle non è solo elegante e raffinata ma, seppur non destinata ai lunghi tragitti per sua concezione, è una moto perfettamente funzionale ed affidabile, in grado di offrire inedite emozioni di guida. Il viaggio stesso rappresenta un rigido test: percorrere un lungo tragitto in breve tempo affrontando condizioni meteo piuttosto difficili. E’ la volontà di superare i limiti personali ma ancor di più della moto stessa. Questo, in aggiunta al percorso che porterà all’ottenimento del Certificato d’Omologazione Europeo entro l’anno, è una conferma che alla Black Douglas si mira alla continuità, alla qualità produttiva e all’eccellenza del made in Italy. Qualche parola sulla protagonista della “Milan to Birmingham Expedition”, la Sterling Autocycle nella versione Countryman Deluxe ovvero il modello top di gamma. Si tratta dell’ultima evoluzione della Sterling Autocycle, un mezzo nato da spirito e mano 

2222artigianale, caratterizzato da purezza ed eleganza nelle forme che ricalcano fedelmente le prime sottocanna e dall’affidabilità di un motore ed un impianto elettrico moderni. Il telaio rigido in acciaio al carbonio è un doppio trave sovrapposto a culla aperta, di generose dimensioni, che ospita l’unità propulsiva, un monocilindrico a 4 tempi da 250 cc (nel caso della moto utilizzata nella Expedition) capace di erogare 10,5 kW a 6000 giri e 18,3 Nm a 4.500 giri. La piccola cilindrata unita al peso complessivo del mezzo limitato in soli 104 kg, ha permesso alla Sterling di consumare durante il viaggio Milano – Birmingham una media di 30km/l su strade statali a velocità comprese tra i 60 e 80 km/h. Il serbatoio è internamente diviso in due camere, una destinata a ben 9 litri di carburante, l’altra a contenere gran parte dell’impianto elettrico. Di serie una forcella di tipo Girder ricavata da fusione e parti dal pieno, ruote da 21″ calzate da pneumatici da 3,00 e freni a tamburo anteriore e posteriore. L’avventura “Milan to Birmingham Expedition” è durata in totale tre giorni, un viaggio attraverso l’Europa toccando grandi e piccole città tra cui Milano, Aosta, Chamonix, Dijon, Reims, Calais, Dover, Londra, Old Warden ed infine Birmingham. La prima tappa Milano – Dijon ha visto la piccola Sterling Autocycle transitare per il traforo del Monte Bianco, 620 km percorsi con la moto in pieno rodaggio. Nonostante questo, il mezzo si è comportato bene e ha dato il meglio di sé anche in salita e nei passaggi di montagna più impegnativi, grazie alle prime 4 marce ravvicinate. Dal pilota è stata esclusivamente avvertita qualche vibrazione sopra i 65 km/h. La velocita media della prima giornata di viaggio Expedition14-5è stata di 60 km/h.La seconda tappa si è sviluppata tra Dijon e Calais, un tragitto di circa 420 km. Le vibrazioni in precedenza percepite si sono notevolmente ridimensionate, a conferma della loro origine legata all’assestamento del mezzo. La velocità massima raggiunta è stata di 90 km/h, la velocita media di 65 km/h e il consumo medio registrato oltre 25 km/l. Nessuna rottura o inconveniente ha rallentato la spedizione e i suoi pionieri. La pioggia battente non ha fermato la piccola Sterling; soltanto gli ultimi chilometri sono stati percorsi con moto sul furgone in quanto impossibile proseguire per le condizioni di allagamento della strada. La terza tappa è iniziata con un incontro, Luc Gille, personaggio incredibile alla guida di un pick-up Citroen del 1931, appassionato di vetture e moto d’epoca, nonché probabile futuro rivenditore per la provincia di Calais. Il trasferimento in traghetto da Calais a Dover ha dato il via all’ultimo tratto su strada segnato da 265 km di campagna inglese. Un’interessante tappa intermedia a Old Warden in compagnia di Andy Jones, ha permesso la visita alla Shuttleworth Collection e al più antico aeroplano di produzione inglese ancora funzionante: un monoplano Blackburn del 1912. Infine, gli ultimi 100 km verso il dealer Monday Mo. Co. a Birmingham. La velocità massima raggiunta in questo tratto è stata di 113 km/h ed una media di oltre 80 km/h. La moto si è slegata completamente e le vibrazioni rientrate nella norma.

All’arrivo, Benny Thomas direttore di Monday Mo. Co., ha accolto il gruppo e dopo una breve cavalcata sulla Sterling Autocycle, ha dichiarato: “What a beautiful first ride it was, I took off down the country lanes outside Birmingham and headed into the English countryside, I actually got completely lost which didn’t bother me at all, the Sterling purred along beautifully round the narrow twisty lanes. I love riding this motorcycle.”

Messa alla prova in questi 1.400 chilometri percorsi in tre giorni, la Sterling Autocycle Countryman Deluxe ha regalato grandi soddisfazioni: una moto piacevole da guidare, sorprendente in curva, maneggevole e poco impegnativa. E’ il pilota a condurla e portarla al limite, non il contrario. Le emozioni e le sensazioni avvengono ad un ritmo più naturale ed umano: si ha il tempo di assaporarle fino in fondo. Ottima la reattività anche a velocità considerevoli, su salite ed in condizioni d’uso quasi estreme per un motoveicolo di questa tipologia. A dimostrazione della bontà della fase progettuale, gli unici inconvenienti registrati sono stati la rottura del clacson, dovuta a parte difettosa dal produttore e la rottura di un bullone di una delle staffe che fissano lo scarico al telaio. Problema già corretto sui motoveicoli in produzione con l’aggiunta di una terza staffa.