Che Assen sia un tracciato che premia le qualità della ciclistica è risaputo, che la nuova Bmw abbia proprio in questo comparto il proprio punto di forza è un’altra certezza. Ma è stata comunque una sorpresa vedere Tom Sykes chiudere al primo posto il venerdì olandese. Certo il vantaggio è risicatissimo, con Rea staccato di soli tre millesimi ed i primi sette piloti racchiusi in poco più di un decimo, a conferma di gare che stavolta saranno probabilmente molto più incerte.
REA TORNA IN CATTEDRA NELLE FP1
La giornata si era aperta con il quattro volte campione del mondo tornato finalmente a comandare una sessione di prove libere. Assen si conferma tracciato molto congeniale alla Kawasaki ed al campione del mondo, vincitore qui in ben 12 occasioni. Rea chiudeva il turno con il tempo di 1.35.598 precedendo di meno di due decimi l’idolo locale Michael Van Der Mark con la prima delle Yamaha. Terzo tempo per Tom Sykes con la nuova Bmw che qui fa valere la sua ottima ciclistica e patisce meno il ritardo motoristico che la penalizza sui tracciati più veloci. Solo quarto terminava Alvaro Bautista che dopo un inizio guardingo abbassava progressivamente il proprio riferimento e precedeva l compagno di squadra Chaz Davies. Sesto il giovane Reiterberger con la seconda Bmw davanti a Haslam. Razgatioglu, Lowes e Torres chiudevano la top ten da cui restava fuori Marco Melandri, ancora in difficoltà e solo undicesimo. Da segnalare la brutta caduta di Alex Lowes che si risolveva senza danni fisici ma obbligava il pilota ad uno stop di oltre venti minuti.
SYKES E LA BMW SORPRENDONO IN FP2
Un incredibile equilibrio ha caratterizzato il turno del pomeriggio che ha visto alla fine svettare Tom Sykes con la nuova Bmw in 1.35.414 davanti alla coppia delle Kawasaki ufficiali di Rea e Haslam, con i tre racchiusi in appena 13 millesimi. Quarto tempo per Markus Reiterberger con la seconda Bmw che precedeva il beniamino del pubblico, quel Michael Van Der Mark atteso ad un riscatto. Solo sesto Alvaro Bautista, che tuttavia paga solo poco più di un decimo di distacco dalla vetta. Lo spagnolo ha lavorato a lungo per migliorare l’assetto della sua Ducati riuscendo nel finale a portarsi sui tempi dei migliori, ma qui forse avrà vita più difficile. Razgatioglu, Cortese, Davies e Lowes chiudevano la top ten con il gallese della Ducati protagonista di una caduta senza conseguenze. Solo quattordicesimo Marco Melandri ancora in grande difficoltà mentre Rinaldi finiva diciassettesimo preceduto da Hector Barbera, al debutto con la Kawasaki Orelac dell’infortunato Tati Mercado.
PER DUCATI 250 GIRI IN MENO A PARTIRE DA ASSEN
Come era prevedibile la schiacciante supremazia fin qui messa in mostra dal binomio Bautista/Ducati ha spinto la FIM ad intervenire sul regime massimo di rotazione della moto bolognese, tagliandolo di 250 giri e portandolo quindi a 16100 giri al minuto. Concesso invece un aumento di 500 giri al motore della Honda Fireblade. Il taglio deciso per la Ducati non sortirà probabilmente alcun effetto, di sicuro non su un circuito come quello di Assen. Pare inoltre che i tecnici della casa già avessero abbassato la soglia di intervento del limitatore per garantire la necessaria affidabilità. La situazione aggiornata dei regimi massimi di rotazione per le varie case è la seguente :
BMW 14900
Ducati V4 16100
Honda 15050
Kawasaki 14600
Yamaha 14700
Alfons Paduano