MotoGP, le pagelle di Sepang

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MARC MARQUEZ 10
Quando si assiste ad un dominio come il suo in questo 2018, ci si chiede dove e come si possano trovare sempre nuove motivazioni. Oggi pare la sua ferocia scaturisse dalla penalizzazione subita dopo le qualifiche di ieri. Che sia stato questo, o trovarsi Rossi davanti il campione del mondo ha voluto la vittoria a tutti i costi, rischiando di stendersi almeno una decina di volte. E così alla fine a sbagliare sono gli altri. Insaziabile
VALENTINO ROSSI 8
Certo, è caduto. Certo, Marquez lo avrebbe preso ed anche un secondo posto sarebbe stato oro, con Dovizioso in difficoltà. Ma questa era l’occasione per prendersi quella vittoria rincorsa invano per tutta la stagione e toccata invece la settimana prima al compagno di squadra. Una sorta di ‘ora o mai più’, oltretutto giocandosela con l’odiato rivale. Vincere o morire, questo era l’imperativo, e il voto ci sta tutto anche per la sportività con cui ha ripreso la moto per chiudere diciottesimo. Una lezione per tanti ragazzini che si sentono fenomeni senza aver vinto nulla. Cuore e sregolatezza
ALEX RINS 9
Altra gara da incorniciare per il ragazzo spagnolo che sarà il caposquadra della Suzuki nel 2019. Ed ormai la regolarità con cui compare nelle zone alte della classifica fa capire che di ciccia ce n’è tanta. E’ già una certezza.
JOHANN ZARCO 7
Buona gara del francese che come spesso succede si è espresso meglio in qualifica, quando mette a frutto la sua abilità nel giro a vita persa. In gara paga il calo di pneumatici, un difetto da cui la sua M1 pareva immune e che invece puntualmente gli tocca. Stavolta però non si fa prendere dalla foga e porta a casa un bel risultato. Concreto
MAVERICK VINALES 6
Dopo quanto fatto vedere in prova, sull’asciutto pareva essere candidato alla vittoria. Le qualifiche bagnate lo mandano in tilt relegandolo in quarta fila ed il solito letargo al via fa il resto, si risveglia quando il treno per il podio è passato da un po’. Oggetto misterioso
DANI PEDROSA 7
Dopo tante prestazioni opache, una corsa discreta per il fantino di Sabadel ormai a una gara dal ritiro, e trovare le motivazioni in queste condizioni non è mai facile. Dignitoso
ANDREA DOVIZIOSO 4
Irriconoscibile il fantino così come il cavallo. Le Ducati favorite sulla carta dalla tipologia del circuito hanno toppato clamorosamente. Forse le vittorie degli anni precedenti con la pista bagnata hanno falsato le prospettive ma aver fatto poco meglio di Bautista che stavolta aveva la solita GP17 non è da Dovizioso. Deludente
ALVARO BAUTISTA 7
Considerazione opposta per il buon Alvaro che torna sulla sua Desmo Cenerentola ma si mette dietro due Ducati di quelle buone ed arriva a vista della GP18 ufficialissima del Dovi. Solido
JACK MILLER 6
Sufficienza meritata per l’avvio gagliardo, ancora una volta lui o il suo team pensano di sparigliare le carte montando una gomma posteriore diversa da tutti gli altri, tanto per vedere l’effetto che fa. Estroso
DANILO PETRUCCI 4
Cambiano i circuiti, passano le gare ma non si vede quel cambio di rotta che si invoca da metà stagione. Le prove promettevano meglio del solito ma il risultato finale è sempre quello. Vicolo cieco
ANDREA IANNONE 4
La penalità inflitta a Marquez gli regala la prima fila ma l’abruzzese butta via la gara stendendosi al primo giro, sorpreso da un’incertezza di Marquez. Vedendo dove è finito Rins, un’altra occasione persa. Sprecone
HAFIZH SYAHRIN
Il timido e riservato Hafizh corre in casa dove gli tocca vestire i panni della rockstar, ma non soffre la pressione e fa una gran bella gara, stavolta è lui il miglior rookie al traguardo. Idolo per un giorno
(Foto motogp.com)
Alfonso Paduano