MotoGP, le pagelle di Buriram

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MARC MARQUEZ 10 E LODE
Se esistesse la doppia lode gli spetterebbe di diritto, al termine di un fine settimana in cui ha nuovamente messo in atto una prova di forza devastante. La terribile caduta nella FP1 del venerdì avrebbe forse fatto vacillare le certezze a chiunque ma non a lui, capace di tornare dall’ospedale, risalire in sella e piazzare subito un tempo micidiale. Tanto per far capire che pensare di poter scorgere un suo segnale di debolezza è pura utopia. Oggi una gara in cui forse contro un altro avversario si sarebbe accontentato, ma il pensiero di perdere dal nuovo fenomeno emergente gli ha fatto dimenticare la prudenza. Ha voluto ribadire come la MotoGP sia roba sua, il suo regno dal quale non ha nessuna intenzione di abdicare. E con oggi sono otto i suoi titoli mondiali.
FABIO QUARTARARO 10
Stupefacente. Il suo arrivo nella classe regina è stato uno di quegli eventi capaci di cambiare gli equilibri, di far crollare certezze. Gara sontuosa, condotta fin dall’inizio senza commettere il minimo errore nonostante la pressione di un cagnaccio come Marc Marquez. Non si è voluto arrendere nemmeno alla mandria di cavalli in più di cui poteva disporre il rivale ed appena tagliato il traguardo si è lasciato prendere dalla rabbia per la vittoria sfumata piuttosto che dalla soddisfazione per il secondo posto. Le stimmate del campione vero..
MAVERICK VINALES 7
Un altro podio ma ancora una volta è mancato qualcosa, o forse bisogna prendere atto che Quartararo ha una marcia in più. ‘Top Gun’ ha del resto ammesso con umiltà che per sfruttare al meglio la M1 si deve imparare dal francese, e questa è già una mezza ammissione.
ANDREA DOVIZIOSO 6
Come sempre la prima Ducati all’arrivo è la sua, ma inutile negare che ci si sarebbe aspettati di più, soprattutto dopo l’ottimo avvio. Evidentemente il limite tecnico era questo ma certo una resa che lascia l’amaro in bocca.
ALEX RINS 6
Difficile capire se sia lui o la Suzuki ad aver perso smalto, sta di fatto che di quel pilota che ad inizio campionato pareva essere uno dei candidati al titolo si sono perse le tracce. Forse i tanti errori commessi hanno lasciato il segno, deve ritrovare sicurezza.
FRANCO MORBIDELLI 6
Strano destino quello del romano, che sta disputando una stagione più che discreta ma è costretto a confrontarsi con quella che è attualmente la peggior ‘bega’ dello schieramento. Il rischio è quello di farsi prendere dallo scoramento per un confronto che al momento è impietoso.
JOAN MIR 6
In prova spesso fa pure meglio del compagno di squadra, in gara si perde un pò ma merita la sufficienza.
VALENTINO ROSSI 4
Alla vigilia aveva dichiarato di volere il podio, ma nonostante prove discrete l’obiettivo pareva fuori portata. Certo però nessuno si sarebbe aspettato una prova tanto deludente, ancora una volta imputata alla mancanza di grip al posteriore. Sta di fatto che il problema si trascina da mesi, se non da anni, e pare riguardare solo lui, almeno in questi termini. Difficile capire dove stiano i limiti e le colpe, il prossimo anno un nuovo capotecnico ed un diverso metodo di lavoro dovranno dare la risposta definitiva, così non si può continuare.
DANILO PETRUCCI 4
Qualche segnale incoraggiante in prova, poi la solita gara incolore, ed il trend negativo purtroppo non accenna a cambiare. Il ternano non ha la solidità psicologica di Dovizioso ed il rischio concreto è quello di un’involuzione definitiva. Forza Danilo.
CAL CRUTCHLOW 4
Altro pilota che pare essersi perso, schiacciato dal confronto con un compagno di marca che vince gare e titoli a ripetizione. Ormai ha espressa chiaramente la volontà di ritirarsi a fine 2020, ma con che spirito affronterà la prossima stagione?
Jorge Lorenzo 3
Definitivamente abbonato alle ultime posizioni, dice di sentirsi migliorato anche se dall’esterno non si vede. A Buriram incassa quasi un minuto da Marquez ed oltre 20 secondi dagli altri piloti Honda. Il rischio è di abituarsi ad andare piano, e di non riuscire più a ritrovare la motivazione ed il livello che gli appartenevano.
Alfonso Paduano