DANILO PETRUCCI 10
Il paradiso si è fatto attendere anche troppo per il ternano ma la vittoria di oggi lo ripaga dei tanti sacrifici e, diciamolo pure, dei tanti bocconi amari. Una vita da mediano coronata finalmente dalla promozione nel team ufficiale Ducati, la casa cui si è consacrato. Ma anche qui, un destino che pareva già scritto, la sua scelta pareva un ripiego temporaneo e molti lo vedevano già giubilato per il 2020. Da un paio di gare ha acquisito sicurezza e fiducia nei propri mezzi ed oggi è stato superlativo, domando senza timori reverenziali i due piloti che da tre stagioni si giocano il mondiale. E adesso provate a scaricarlo.
MARC MARQUEZ 9
Ci ha provato fino alla fine, come sempre, ed era chiarissima fin dal venerdì la sua intenzione di strappare il successo nella tana del nemico, conscio dell’effetto che avrebbe avuto sui rivali. Grazie ad un motore nettamente cresciuto non ha sofferto nemmeno sul dritto, stavolta si è dovuto arrendere solo grazie ad un Petrucci strepitoso.
ANDREA DOVIZIOSO 8.5
Bravo a raddrizzare una situazione che appariva compromessa dopo le qualifiche di ieri. Una partenza da manuale dalla terza fila ha fatto il resto, permettendogli di agganciare i primi senza dover forzare troppo nei primi giri. C’è il timore che la gran crescita di Petrucci possa portare il team a metterlo in discussione, creando tensioni già viste in passato. Speriamo non sia così, la formazione 2019 si sta rivelando quanto mai azzeccata.
ALEX RINS 9
Dopo il passo falso di Le Mans è subito tornato sui livelli abituali e stavolta nemmeno la solita qualifica balorda lo ha danneggiato più di tanto. Ha dovuto arrendersi solo a causa di un motore che, seppur molto migliorato, non è ancora all’altezza di quelli Honda e Ducati.
TAKAAKI NAKAGAMI 7,5
Gran bella gara quella del giapponese, che con la RCV 2018 del Team LCR è il secondo pilota Honda al traguardo.
MAVERICK VINALES 6.5
Stavolta tocca a lui portare a casa i pezzi dell’armata Yamaha, con un sesto posto frutto di una gara giudiziosa. Al di là di sporadici exploit in prova che lasciano il tempo che trovano, il livello attuale della Yamaha è questo.
MICHELE PIRRO 7
Certo ha pagato 13 secondi all’arrivo ma trovarsi catapultati ‘random’ in mezzo a questi assatanati e per di più davanti al pubblico di casa non è facile per nessuno.
CAL CRUTCHLOW 5
Nonostante le dichiarazioni di facciata, questa moto non gli piace e non ci si ritrova. Il fatto che il compagno di squadra con la moto 2018 gli sia arrivato davanti è significativo.
POL ESPARGARO 7
Un’altra top ten per lo spagnolo che continua ad essere il solo pilota capace di far rendere al meglio questa Ktm.
FABIO QUARTARARO 5
Come sempre, la gara racconta una realtà diversa rispetto alle prove. Il ragazzino francese è un fenomeno sul giro secco ma in gara ha finora concretizzato poco, e non sempre per colpa sua.
ALEIX ESPARGARO 6
Fa quello che può con un’Aprilia decisamente al di sotto delle aspettative.
FRANCO MORBIDELLI 4
Finisce la gara anzitempo per una caduta, ma l’avvio non lasciava presagire grandi cose.
FRANCESCO BAGNAIA 4
Sembrava poter essere la gara della svolta dopo un avvio di stagione finora difficile, occasione sprecata.
JORGE LORENZO 4
Ci saremmo sentiti di scommettere su una buona gara del maiorchino al Mugello, una pista tagliata su misura per la sua guida, ma il disastro continua ed ormai il clima nello spogliatoio è a livello di guardia. Lui si lamenta della moto, il team non ha più troppa voglia di seguirlo nelle sue sperimentazioni senza fine. Aria di divorzio anticipato.
VALENTINO ROSSI 3
Forse il peggior weekend della carriera, speriamo si tratti di un episodio e non sia il segnale di qualcosa di più profondo. Era forse il più convinto sostenitore dei miglioramenti della M1 2019, ora forse dovrà ricredersi. In ogni caso errori madornali come quello in Q1 sono ricorrenti e non certo ascrivibili alla moto. Mai convincente per tutto il fine settimana, parte male e finisce peggio, forse la scivolata è stata una liberazione anche per lui.
Alfonso Paduano
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