Una raggiera sottile, quasi impercettibile in alcuni punti, iperbolica ed esuberante in altri, si irradia seguendo la geometria perfetta e senza fine del cerchio. È Ray, il nuovo gioiello in stampa 3D disegnato da Filippo Mambretti per .bijouets: un anello dal forte impatto teatrale, in cui il motivo dei raggi solari riporta alle forme rigorose e al tempo stesso aerodinamiche dell’Art Déco americana, per arrivare fino ad un’ispirazione contemporanea, quella degli spigolosi origami dell’artista Uros Mihic. Ray è infatti un gioiello concepito come una scultura Art Déco, dove l’astrattismo delle geometrie viene 
ammorbidito dalla rotondità delle curve. “Si tratta di una rilettura di questo stile inizio ‘900 – spiega il designer – una fusione di un disegno organico, con linee rigorose ma dinamicamente fluide, geometrizzate ed armoniose”. Nato in Francia e celebrato dall’esposizione internazionale del 1925, lo stile Art Déco rimane ancora oggi un punto di riferimento per la moda e il design. Per questo nella silhouette radiale di Ray si concretizza anche un’ispirazione attuale, quelle delle sculture di carta di Uros Mihic, instancabile creatore di origami di estrema eleganza, capaci di trasformare le pagine di vecchi libri in raggiere esilissime e quasi ipnotiche.La tecnologia innovativa della stampa 3D professionale riesce a rendere in tutta la sua forza espressiva gli infiniti effetti delle forme dell’anello. Il linguaggio tecno-artigianale di .bijouets, grazie alla capacità di unire stile retrò e hi-tech, sperimentazione e cura del dettaglio, rende uniche tutte le collezioni di fashion design del brand, che diventano autentiche sculture digitali da indossare. Totalmente realizzati in nylon sinterizzato e declinati nei colori nero, bluette, marsala e ottanio, gli anelli Ray sono disponibili sull’e-shop bijouets http://bijouets-italia.com/shop/it/ .
Spirale di .bijouets, la linea continua diventa collana in 3D
Un tratto sottile che si concretizza nell’aria, ideato dal designer Daniele Bortotto
Un instancabile arabesco, una linea tridimensionale che si avvolge su se stessa per disegnare delicati anelli continui, in un gioco di sfere e volute capace di generare un intero gioiello da un tratto di matita ininterrotto: sembra quasi un esercizio di stile Spirale, la nuova collana ideata da Daniele Bortotto per .bijouets. Il tentativo di srotolare il filo di questa elegante matassa può condurre l’immaginazione alla Milano di fine anni ’50, nell’atelier di Piero Manzoni. È infatti in questo periodo che l’artista si dedica alle Linee, opere composte da linee continue tratteggiate su strisce di carta arrotolate e poi riposte in appositi cilindretti, etichettati e firmati. La visione diretta della linea è sottratta allo spettatore, che può 
visualizzarla solo con uno sguardo mentale. Con Linea di lunghezza infinita, l’iniziativa giunge alle estreme conseguenze: una scatola senza aperture contiene una linea che è solo concettuale e non esiste nella realtà. In Spirale, l’operazione è parallela e opposta: le linee arrotolate non si sottraggono allo sguardo anzi, si fanno tridimensionali per dare vita ad un gioiello. “Il risultato è un disegno che si concretizza nell’aria, un oggetto quasi inconsistente, la cui forma può essere facilmente modificata toccandolo” afferma il designer Daniele Bortotto. Leggera ed elastica, Spirale è una collana in nylon sinterizzato che una volta indossata vibra e cambia aspetto ad ogni movimento. Una linea continua realizzata in un pezzo unico, che dal formato digitale diventa concreta attraverso la tecnologia addittiva della stampa 3D professionale, in un processo di trasformazione e di sintesi di elementi apparentemente opposti che si avvicina alle forme e ai significati dell’arte concettuale. Spirale è disponibile nelle varianti nero, bluette, marsala e ottanio, ed è presente sull’e-shop aziendale http://bijouets-italia.com/shop/it/ .
