Pneumatici all season, la vittoria della tecnologia

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Il giusto compromesso tra le performance delle gomme estive e di quelle invernali, in grado di adattarsi sia all’asfalto rovente che ai fondi innevati, senza perdite di sicurezza alla guida: è questo il segreto del successo degli pneumatici all season, la categoria che sta conquistando il cuore degli automobilisti in tutta Europa.

Il 2015 può essere considerato l’anno delle gomme 4 stagioni: lo certifica l’Etrma, ovvero l’European Tyre and Rubber Manufacturers’ Association, l’associazione che raggruppa  i principali produttori europei di pneumatici. Come Nokian, Pirelli, Continental, Michelin, Hankook, Bridgestone, Goodyear e Dunlop. Secondo i dati conclusivi sulle vendite dello scorso anno, infatti, c’è stato un vero e proprio boom di questo particolare segmento innovativo, che ha trainato l’intero comparto di gomme estive (nel quale sono incluse) verso un complessivo +5 per cento, che va valutato tenendo come paragone il -4 per cento delle coperture specificamente invernali, che invece pagano la nuova concorrenza. E gli automobilisti sembrano particolarmente affascinati da questa possibilità, come testimoniano altre statistiche, che indicano una quota di mercato pari al 23 per cento ormai stabilmente appannaggio di questa speciale tipologia di gomme, che segna una crescita del 300 per cento rispetto ai dati del 2014.

Freddo o caldo, nessun problema. La prima caratteristica degli all season è, come suggerisce il nome, quella di poter essere montati in ogni periodo dell’anno senza troppe preoccupazioni sulle condizioni del meteo e, soprattutto, senza timore di incappare in sanzioni per mancato rispetto delle normative sulla circolazione. I modelli più recenti, infatti, rispettano a pieno le norme (anche italiane) sulla guida nei mesi freddi, ovvero riportano sulla spalla il marchio M+S richiesto dal Codice della Strada, ma addirittura in alcuni casi anche il nuovo simbolo 3PMSF, che invece certifica la piena mobilità anche sulla neve intensa, finora prerogativa solo delle gomme invernali più robuste.

Il valore dello studio. Mai come in questo caso, dunque, possiamo vedere e toccare con mano i progressi della scienza applicata alla tecnologia, perché queste gomme all season sono studiate a tavolino, con una mescola composta di una percentuale maggiore di silice per mantenere l’elasticità anche quando le temperature scendono e un disegno intagliato del battistrada che fa scivolare via meglio l’acqua. Insomma, questi prodotti possono garantire aderenza al terreno in caso di pioggia, ridurre l’aquaplaning, assicurare un buon grip e trazione sulla neve e, soprattutto, non perdere qualità e tenuta anche se la colonnina di mercurio, al contrario, sale su e l’asfalto diventa rovente.

Scelta per tutti. Non a caso, le principali marche del settore si sono lanciate in una nuova competizione in questo settore, e oggi non c’è praticamente brand che non abbia la sua proposta: come si può vedere sul portale specializzato di Euroimport Pneumatici, principale rivenditore italiano dell’online delle coperture, oggi gli pneumatici 4 stagioni sono una realtà solida del mercato, con soluzioni per ogni tipo di esigenza, tra cui spiccano il Michelin CrossClimate, il Nokian Weatherproof, il Pirelli Cinturato All Season e il Goodyear Vector G2.

Rovescio della medaglia. In realtà, sembrano esserci ancora dei limiti al pieno sviluppo di questa tecnologia, e non è raro incappare in critiche o commenti negativi da parte degli esperti: sotto la lente di ingrandimento finiscono in particolare due aspetti, ovvero la durata e le prestazioni complessive. Gli pneumatici 4 stagioni, infatti, sono ancora leggermente meno performanti delle coperture stagionali specifiche, come dimostrato da vari test comparativi realizzati da enti indipendenti: per capirci, se di routine affrontiamo la neve d’inverno, meglio acquistare uno pneumatico invernale per maggior sicurezza, così come gli estivi hanno caratteristiche comunque superiori quando l’asfalto può superare i 35 gradi. Per quanto attiene la durata, invece, finora gli all season sono consigliati principalmente ad automobilisti che viaggiano per circa 15mila chilometri l’anno, prima di iniziare a dare segnali di decadenza. Ma, anche in questo caso, c’è da scommettere che la tecnologia proporrà nuove e migliori soluzioni.