Nissan Juke 1.5 dci 110cv Tekna, l’urban SUV divertente da guidare

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Non si poteva trovare una location migliore per la Nissan Juke 1.5 dci Tekna, che la Città della Scienza di Napoli. La crossover giapponese ha letteralmente inventato il segmento delle urban SUV, con uno stile unico, linee particolari da costringere i designer Nissan ad un lavoro certosino sui dettagli nella rinnovata versione in prova senza stravolgere ne intaccare le linee che hanno fatto la fortuna della Juke. L’estetica della piccola urban Suv, incontra l’apprezzamento del pubblico maschile con le sue fiancate muscolose e la linea sportiva, senza trascurare il pubblico femminile: La Juke soddisfa i guidatori che amano distinguersi nettamente dalla massa, una vettura che intende ribadire il suo ruolo di protagonista un un segmento di mercato che si sta affollando sempre di più.

Interni

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Salendo a bordo della Juke, ci si trova seduti con una postura alta ma che non rinnega una certa impostazione di guida sportiva a gambe semidistese. Avremmo preferito lo schienale  regolabile in modo continuo e non a scatti, ma soprattutto manca la regolazione in assiale dello sterzo che consentirebbe di trovare una ottima posizione per tutte le taglie. Lo stile della plancia ricalca quello degli esterni, I comandi anche quelli più lontani sono facili ed intuitivi. La strumentazione è divisa in due sezioni, con i classici strumenti circolari davanti al pilota di grandi dimensioni con al centro un piccolo computer  di bordo, ed un secondo display un pò più in basso al centro della plancia talmente ricco di informazioni sulle varie modalità di guida che si fa perdonare per la pessima posizione in sui è stato situato. L’impianto di navigazione invece posto in alto, ha uno schermo di buone dimensioni, appare efficacie e di facile utilizzo.  Il Climatizzatore è di tipo monozona, condivide il display di controllo con il sistema D-Mode. Si tratta di un impianto che non brilla per potenza e precisione nella funzionalità automatica.  Considerando il livello di allestimento Tekna,  il più completo,  ci saremmo aspettati un impianto bizona, più efficace con un display indipendente per il controllo del microclima di bordo.  Nella parte superiore della strumentazione si staglia una piccola copertura per i riflessi rivestita in materiale pregiato. Un elemento che si distingue in modo decisamente netto dal restante materiale di cui è composta la plancia. Un contrasto forte che mette in risalto l’abbondante uso di plastica dura per tutte le componenti. Anche gli inserti verniciati a lucido appaiono piuttosto delicati,  si fa fatica ad immaginare che possano resistere all’usura del tempo in modo efficace.

Spazio

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Lo stile particolarmente ricercato della Juke, influisce in modo importante nella gestione degli spazi interni. Davanti si sta bene, anzi il tunnel centrale rialzato abbraccia pilota e passeggero pur lasciando ampia libertà di movimento. Dietro le cose si fanno molto più complesse. La linea di cintura alta con la finestratura piccola, il profilo rastremato del tetto, non lasciano molto spazio agli occupanti del sedile posteriore. Su divanetto dietro ci stanno due persone di taglia media, un eventuale quinto passeggero è consigliabile  ospitarlo solo per brevi tragitti. La situazione non migliora per il bagagliaio. I tecnici Nissan si sono impegnati al massimo con alcune soluzioni intelligenti come ricavare un secondo pozzetto al posto del vano ruota di scorta, ma la capienza rimane limitata nonostante le dimensioni esterne delle vettura. Difficile pensare che si possa andare oltre al valore di 300 litri. Utilizzando il divano posteriore abbattibile si migliora il vano di carico, ma non diventa mai adatto al carico di grossi volumi.

Confort

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Mettendoci in marcia si apprezza la visibilità anteriore della Juke. La sua particolare posizione delle luci anteriori, sulla parte alta del cofano motore danno una chiara indicazione degli ingombri del muso della crossover Nissan. Dietro le situazione si fa difficile. Il lunotto piccolo e finestrini piccoli con montanti molto spessi, non aiutano di certo. Un plauso ai tecnici Nissan che hanno previsto in alternativa al navigatore il sistema di telecamera con ben due funzioni. Infatti,  il display mostra sia la posizione degli oggetti posteriori con le linee guida per parcheggio, che la visione dall’alto della Juke per tenere sotto controllo tutto ciò che succede nelle vicinanze dell’automobile. Su strada bastano pochi metri su una strada mal messa per capire che la Juke ha un assetto decisamente rigido. L’immagine esterna di sportività è proiettata direttamente sul set up delle sospensioni. La conseguenze sono scossoni abbastanza importanti agli occupanti. Buona la insonorizzazione. La sonorità del 1.5 Dci non è mai penetrante,  solo agli alti regimi si fa sentire con una certa insistenza senza mai diventare veramente ruvido.

Prestazioni

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Questa versione del 1.5 dci è quella di punta con 110cv. A dire il vero questo motore ha dimostrato di avere una grandissima dote di elasticità. L’erogazione di potenza è sempre fluida e costante, si sente veramente poco l’intervento del turbo. Può funzionare con due modalità di marcia. Attraverso il comando D-Mode il conducente può scegliere la funzione ECO con il motore che diventa sommesso, un po pigro, e la modalità Sport. In questa condizione, migliora il suo carattere, la spinta si fa sentire di più,  l’acceleratore diventa molto più pronto, ma manca sempre quel pizzico di cattiveria che un motore con questo livello di potenza farebbe intuire. Spingere fino al limite dei 4000 giri ed oltre appare praticamente inutile,  meglio usare l’ottimo cambio per far lavorare il propulsore sfruttando la sua ottima elasticità ai regimi medio bassi. La mancanza di cattiveria si fa sentire nelle prestazioni assolute. In accelerazione la Juke non va oltre un modesto 11 secondi nello scatto dallo 0-100, problema che si sente anche in ripresa, nonostante la buona dose di coppia ai bassi regimi, recuperare velocità dalle basse e medie velocità nelle marce alte è sempre faticoso per la juke. Meglio per il conducente usare il cambio per togliersi dagli impicci.

Su strada

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In verità,  al driver della Juke non dispiacerà usare spesso il cambio. La leva in posizione rialzata quasi stile rally, con gli innesti sempre precisi,  non disdegnano mai un uso intenso anche sportivo, consentendo sempre innesti puntuali  e precisi. L’assetto piuttosto rigido della Juke, trova la sua dimensione non appena si lascia la città per andare a caccia di curve. Nella modalità Sport, lo sterzo diventa più consistente, recuperando anche una certa precisione, una piacevole sorpresa considerando che si tratta di un veicolo a baricentro alto, notevole anche la sua progressione, ma soprattutto la reattività del comando. La juke si inserisce in curva con una certa vivacità. La crossover Nissan, ha dimostrato una sorprendente resistenza al sottosterzo anche quando si pesta deciso sull’acceleratore.  A dirla tutta se si osserva il display centrale dove c’è il monitoraggio della forza “G” laterale ci si accorge che la Juke non è poi così tanto più veloce in curva rispetto alla concorrenza diretta, ma ha dalla sua parte un fattore ludico nel comportamento decisamente marcato. La Juke trova subito il suo appoggio in curva. Il muso non perde mai la traiettoria, ed anche quando si esagera, la traiettoria si allarga sempre in modo progressivo. I guidatori più smaliziati, potranno anche divertirsi a spostare il carico tra avantreno e retrotreno per chiamare a lavorare la parte posteriore della Juke. Con un uso accorto dei freni  si può decidere lo spostamento della coda utile per innescare un leggero sovrasterzo che consente di passare  da una curva all’altra in modo rapido, sempre sicuro e divertente. I tecnici Nissan sono stati abbastanza fiduciosi sul loro lavoro con il set up da consentire l’esclusione dell’ESP, consigliabile solo ai driver più esperti. In effetto la  Juke rimane divertente anche con il sistema attivo, che resta una ottima ancora di salvezza se si dovesse esagerare. Un dettaglio da tenere in conto quando si guida in modo allegro, è l’affaticamento dei freni. L’impianto ha una giusta potenza ma non adatto ad un uso sportivo, I freni soffrono il peso, pur rimanendo modulabili, usandoli in modo eccessivo si rischia di mettere seriamente sotto sforzo l’impianto.  Considerando la dimensione da 18 pollici dei cerchi in lega si poteva optare per un impianto maggiorato almeno in opzione.

Costi

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Il carattere del motore, trova una sua giustificazione non appena si tengono d’occhio i consumi. La Juke nelle due modalità di guida può passare da un consumo basso nelle modalità sport a bassissimo nelle modalità eco. In sostanza la crossover Nissan consuma sempre poco a prescindere dallo stile di guida. Nel corso della nostra prova i consumi si sono attestati sempre sui 18,5 Km/l sia che si vada piano che si sfrutti al massimo le doti di assetto e motore, al punto che per la maggior parte del tempo il conducente tende a tenere la Juke in modalità Sport lasciando la modalità Eco solo al traffico cittadino per una migliore modulabilità dell’acceleratore per il confort generale.  La Juke nell’allestimento Tekna è la più ricca nella dotazione. All’ingenuità del condizionatore monozona, fanno da contraltare una serie di dispositivi fondamentali come la retrocamera con doppia funzione, navigatore satellitare, con impianto stereo di buona qualità ed il sistema Easy Access. Buona anche la dotazione dal punto di vista della sicurezza con la solita nutrita batteria di Airbag, i sistemi di controllo del cambio di corsia ed il controllo degli angoli ciechi degli specchietti di serie. Le uniche concessioni alla lista degli accessori a pagamento riguardano diversi tipi di cerchi in lega di varie misure, l’esemplare in prova aveva quelli da 18 pollici bruniti dal costo di 900 euro, ed il bel colore Force Red. Alla luce di ciò,  il prezzo di 24 mila euro completa di tutto, appare ancora abbastanza alto, ma parzialmente giustificabile dal fatto che non va quasi messa per nulla mano alla lista optional, e dal fatto che la Juke rimane comunque una vettura molto divertente quando non la si usa nel suo terreno abituale, in città.

Daniele Amore

La nostra pagella:

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