MotoGP, le pagelle di Sepang

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MAVERICK VINALES 10
Stavolta non gli si può rimproverare nulla, nessuna incertezza, niente alti e bassi. Dominatore assoluto della gara è nettamente il miglior pilota Yamaha dopo aver svettato in tutti i turni di prova Se per tornare ai livelli che gli sono propri gli serviva trovare fiducia, Sepang potrebbe aver rappresentato il passo decisivo.
MARC MARQUEZ 7
Da campionissimo quale è, non ci sta a perdere nemmeno quando gioca a rubamazzo e grazie ad una partenza prodigiosa che ha fatto tornare in mente le sue imprese in Moto 2 si aggancia al leader della corsa. Non ne aveva abbastanza per vincere ma conferma il secondo posto come suo peggior risultato in stagione, ed è tutto dire. Il voto basso è per quanto successo nelle qualifiche del sabato, qualcosa che stona proprio con il suo essere forse il più grande di sempre. A tutti i piloti capita di cercare un ‘gancio’ per il giro in qualifica ma farne una vera e propria strategia abituale non va bene, per lui come per gli altri. Si dice che in fondo non si fa nulla di scorretto, ma quando questa ‘strategia’ condiziona le prestazioni di altri piloti forse è giusto parlare anche di scorrettezza. Ha pagato in prima persona con la caduta ma di fatto anche Quartararo, costretto a rallentare troppo ha rischiato di cadere compromettendo la qualifica. Forse è giunto il momento di intervenire a norma di regolamento per porre fine al dilagare di uno stato di cose che oltre che poco sportivo è oggettivamente sgradevole a vedersi..
ANDREA DOVIZIOSO 8
Ancora una volta rappresenta una certezza per Ducati e porta a casa il miglior piazzamento possibile grazie ad una gran partenza ed alla solita perfetta gestione della gara e delle risorse a disposizione. Tra poco si inizieranno a discutere i rinnovi dei contratti e c’è da sperare che a Borgo Panigale vedano le cose nella giusta prospettiva, perché il forlivese è una risorsa cui non si può rinunciare.
VALENTINO ROSSI 7
Il piazzamento è solo un quarto posto ma finalmente si è in parte rivisto il Rossi che conosciamo, veloce, costante ed efficace in frenata. La Ducati lo lascia sul posto ad ogni uscita di curva ma il pesarese recupera in frenata pure su uno staccatore come Dovizioso, tentando fino alla fine di agguantare quel podio che sfugge ormai da quindici gare. Speriamo sia la svolta, perché rivederlo davanti è sempre un piacere.
ALEX RINS 6
Sufficienza stiracchiata per una discreta rimonta, ma il passo messo in mostra nelle prove prometteva ben altro, inserendolo tra i sicuri candidati al podio.
FRANCO MORBIDELLI 5
Occasione preziosa, sprecata con una prestazione molto sotto le aspettative. Agli evidenti progressi in prova continuano a non corrispondere risultati in gara, con una prestazione che oggi è stata opaca fin dall’inizio.
FABIO QUARTARARO 4
Vale quanto detto per il compagno di squadra, con l’aggravante delle ottime gare precedenti che parevano preludere alla sospirata vittoria proprio qui in Malesia. Giornata no.
JACK MILLER 5
Dopo il podio nella gara di casa, una qualifica che pareva un’ottima premessa, peraltro confermata dall’ottima partenza. Forse proprio l’lnizio di gara gagliardo gli costa il successivo calo, già visto tante volte in passato.
DANILO PETRUCCI 4
Sepang rappresentava una sorta di ultima occasione per il 2019 ma il ternano ha steccato anche questa ed è difficile prevedere un’impennata finale a Valencia. Una seconda parte di stagione disastrosa in cui sono forse riemersi vecchi limiti di autostima e fiducia nei propri mezzi. L’ambito terzo posto in campionato è ormai sfumato.
JOAN MIR 4
Dopo buone premesse una gara incolore, si fa notare solo per l’entrata alla ‘viva il parroco’ su Zarco che rovina la gara del francese.
FRANCESCO BAGNAIA 4
Dalla grande prova australiana al ritorno all’anonimato nel giro di una settimana. Certo Sepang non è Phillip Island ed è meno congeniale alla sua guida ma resta il fatto che è quasi sempre l’ultimo dei piloti Ducati anche dopo un’intera stagione di esperienza.
Johann Zarco 7
Messo fuori gara da errori altrui ma questo non toglie nulla alla sua prestazione, davvero promettente. Di sicuro è molto più motivato di altri ma merita comunque un posto nella top class.
JORGE LORENZO 3
Inutile dire che ormai si tira a finire la stagione, dunque era inutile aspettarsi impennate di orgoglio autunnali. Crescono gli interrogativi sul futuro, ed ora il maiorchino pretende di vedere la moto 2020 prima di decidere il da farsi. Forse l’ennesimo tentativo di prendere tempo, ma difficilmente la Honda sarà disposta ad ulteriori concessioni a fronte di un atteggiamento tanto rinunciatario.
Alfonso Paduano