MotoGP, Iannone chiude al comando le libere a Phillip Island

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Non sono mancate le sorprese nella prima giornata di prove del gran premio d’Australia sulla magica pista di Phillip Island. La pioggia caduta nella notte ha lasciato la pista umida ed in più una perdita d’olio durante la FP1 della Moto3 ha obbligato ad una lunga interruzione, con il turno ripreso dopo quasi due ore. Andrea Iannone, voglioso di togliersi una soddisfazione personale si conferma velocissimo sul tracciato australiano e con il tempo di 1.29.131 chiude in testa la giornata. Una conferma delle grandi doti ciclistiche della Suzuki che piazza anche Rins al nono posto. Ma la vera sorpresa di giornata è la competitività messa in mostra dalla Ducati, che tanto aveva stentato qui negli ultimi anni.
SORPRESA DUCATI, MARQUEZ ATTENDISTA, YAMAHA DA DECIFRARE
E’ sorprendente trovare ben tre moto di Borgo Panigale nella provvisoria top ten, su una pista dove lle rosse non hanno modo di far valere i loro storici punti di forza. A Phillip Island niente staccate selvagge nè ripartenze da bassa velocità ma curve veloci e scorrevoli che esaltano la guida fluida e l’efficacia della ciclistica in percorrenza. Eppure le rosse sono state veloci fin da subito, stavolta è Danilo Petrucci il più rapido dei ducatisti, suo il secondo tempo dietro al capofila Andrea Iannone a cui cede poco più di un decimo. Quarto crono per Andrea Dovizioso, cui questa pista non è mai stata troppo congeniale, e ottavo per l’idolo di casa Jack Miller. Certo è presto per trarre conclusioni sulle possibilità in gara delle Ducati ma un inizio del genere era del tutto inaspettato. Qualche difficoltà in casa Honda con Marquez incappato in una scivolata nella FP1 e Crutchlow caduto rovinosamente alla curva 1 a pochi minuti dal termine della FP2 dopo aver fatto segnare il quinto miglior tempo. Al momento in cui scriviamo il pilota inglese è al centro medico del circuito per gli accertamenti del caso. Marquez ha comunque mostrato di avere un ottimo passo e si è mantenuto facilmente nelle prime posizioni chiudendo alla fine settimo. Un po’ a fasi alterne il rendimento delle Yamaha, con Vinales piuttosto veloce sin dalle prime fasi e Rossi più in difficoltà. Lo spagnolo è stato anche al comando della FP2 chiusa infine col terzo miglior crono mentre il pesarese dopo aver stentato per tutta la sessione si è migliorato nel finale con la gomma nuova, restando per un soffio nella top ten. Meglio di lui ha fatto il francese Zarco, sesto con la M1 satellite del team Tech3.
Alfonso Paduano